Come arrivare in città
Aeroporto: La città è servita da un piccolo aeroporto, Adisucipto, distante circa 20 minuti in taxi (circa 10 km). Consiglio di raggiungere il centro di Yogyakarta in taxi, comprando il biglietto dai rivenditori autorizzati all’uscita dall’aeroporto. Una corsa per Jalan Malioboro (zona nord) costa 75.000 Rp (circa 5,30 euro)
Come spostarsi
Inoltre esistono soluzioni alternative, altrettanto affidabili e puntuali, l’equivalente del nostro Uber, ovvero Grab, un’app per smartphone sia Android che Apple.
Installato Uber sul mio telefonino, erano pochi gli autisti disponibili in zona: non capivo il perchè. Poi un sorridente indonesiano, sbirciando il mio schermo, mi sussurra “Grab“.
Grab è una copia di Uber: imposti la tua destinazione, vedi gli autisti disponibili e il costo della tratta, lo confermi e sulla mappa puoi seguire l’avvicinarsi del tuo autista. Il pagamento può avvenire anche in contati a fine corsa: una bella comodità.
Come detto, il taxi in Indonesia è un lusso che mi sono permessa, mentre con Grab ti consiglio di programmare gli spostamenti più lunghi, quelli di molte ore. Al più suddividili in più tappe, perché non è detto che troverai autisti disposti ad attraversare tutta Java per te. 🙂
Fai solo attenzione a non farti prendere troppo la mano: non esagero, ma quelle che per Google Maps sono 2 ore d’auto in Indonesia possono tranquillamente trasformatasi in 4 o più. Dove il navigatore indica 6 ore, il rischio è di trascorrere mezza giornata sul retro di un pulmino.
Considerazione analoga possiamo farla per le “agenzie” del posto. Te le consiglio per programmare con loro spostamenti ed escursioni, ma valuta tu tempi e distanze. Loro ti porteranno ovunque, soddisfando ogni tipo di richiesta senza però avvertirti del rischio di trascorrere 10 ore in auto!
Oltre a Grab, ti imbatterai sicuramente nei MyBlueBird taxi. Come Uber e Grab, MyBlueBird è un’app da installare sul tuo smartphone (qui la versione Android, qui la versione per Apple): segnali la tua posizione sulla mappa e un autista arriverà in tuo soccorso. Il costo è una via di mezzo tra una corsa con Grab e un taxi “ordinario”.
Malioboro Road
Siamo stati a Malioboro alla sera: un delirio di negozi, ristorantini, traffico e colori.
La classica via asiatica con mercato, tanta vita e confusione, detto positivamente.
Abbiamo cenato in uno dei tantissimi “ristoranti”allestiti sulla strada, poi è possibile fare shopping, bere o semplicemente godersi la vita intorno.
Questa via è caratterizzata da una miriade di bancarelle da un lato sotto il portico e dall’altra un po’ più all’aperto (da questa parte potete trovare anche molto Street food).
L’unica nota un po’ così così è che praticamente hanno tutti gli stessi articoli: magliette, infradito, collane e bustine…pensavo di trovare qualcosa di un po’ più vario.
Vale comunque la pena di farci un giretto.
Do per scontato che alloggerai in centro – il cui viale principale si chiama Malioboro – e in ogni caso te lo consiglio, in particolare nella zona di Sosrowijayan dove, oltre ad essere vicina alla stazione, trovi anche localini simpatici per la sera, ecc.
Architetture interessanti a Yogyakarta, a cominciare dal Palazzo del Sultano, costruito nel 1756. Visita anche al Tamansari, che letteralmente vuol dire “giardino fragrante” ma è anche conosciuto come il “castello d’acqua”. Katagede è la destinazione del pomeriggio, così era chiamata l’antica città, dove si visitano alcune tradizionali botteghe artigiane: particolarmente famosa e apprezzata è la lavorazione dei batik.
Beringharjo Market
Il più grande mercato di Yogya. Ci si trova di tutto. L’abbiamo visitato velocemente per questioni di tempo, ma sicuramente avrebbe meritato una visita più lunga ed approfondita. Sicuramente offre molte occasioni di acquisto a buon mercato. Alcuni caffè vengono stoccati in magazzino per due o tre anni e poi venduti come Vecchio Java. Questo processo fa perdere acidità ai chicchi donandogli un corpo più deciso ed un gusto più dolce[4].
Il linguaggio di programmazione Java fu battezzato con questo nome proprio perché gli stessi tecnici al lavoro per la realizzazione del famoso linguaggio object oriented abusarono di questo tipo di caffè durante il lavoro
KRATON
Il Kraton (palazzo del sultano) si trova al centro di Yogyakarta. Non è il tipico palazzo europeo, infatti si sviluppa su un solo piano occupando una vasta area della città. Le stanze sono racchiuse in piccoli padiglioni al quale non è possibile accedere. I luoghi comuni sono delle terrazze piastrellate e coperte solamente da un tetto spesso dipinto in oro. Nei luoghi comuni potrai osservare gli oggetti e strumenti musicali appartenuti alle dinastie antiche. Nelle sale interne accessibili vi è un piccolo museo di argenteria ed indumenti eseguiti con tecnica Batik. Davvero magnifici!
SUMUR GUMULING
La piazza è una distesa di terra e sabbia con al centro due alberi millenari. Dal punto di vista architettonico la piazza non presenta elementi degni di nota. Tuttavia, è il punto di ritrovo degli abitanti di Yogyakarta. Tutte le sere gli abitanti si ritrovano in piazza cenano insieme e girano intorno alla piazza sui dei calessini tematici adornati con luci neon e musica abbinata. Per esempio salendo su quello a tema Doraemon si può mettere a tutto volume la sigla del cartone animato. Davvero divertente! Inoltre, vi è la credenza che riuscendo a passare tra i due alberi secolari con una benda sugli occhi, si diventi fortunati. Noi abbiamo provato ed è stato molto divertente! Ti consiglio di portare delle bende o mascherine, altrimenti verrai rincorso da persone che tenteranno di venderti, per 5000 Rupie (0,35 euro) dei pezzi di stoffa non proprio puliti.
Salire su un Becak
Ok, non è una parolaccia!! Il Becak è il tipico mezzo di trasporto di Yogya. Un triciclo motorizzato o no, con la guida sul retro e due posti a sedere davanti.
Li troverete ovunque e vi scorrazzeranno per la città per poche rupie: in genere una corsa costa circa 40.000 Idr (2,50 €).
Assolutamente da provare per spostarsi da un quartiere all’altro e per fare due chiacchiere con i simpatici autisti!
Volendo potete anche utilizzarlo per fare il tour della città, loro vi offriranno quasi sempre di portarvi a vedere tutte le attrazioni di Yogya.
BOROBUDUR
CONSIGLIO: Organizzate l’escursione prima di partire. Noi abbiamo fatto l’escursione Borobudur e Pramban dal mattino presto fino alle 18 (volo alle 20.50) al prezzo totale di 28eur. Potete contattare Yono su Whats app +6285729144876
Borobudur si trova in realtà a circa 45 minuti di auto dal centro di Yogyakarta . Se vuoi prendere un taxi per Borobudur , chiama il tuo hotel e organizza il trasporto e chiedi loro di aiutarti a negoziare il prezzo. Una corsa in taxi per il viaggio non dovrebbe costare più di 150.000 Rupia o $ 16 USD a tratta. Il servizio di un’intera giornata da e per il sito non dovrebbe costare più di 300.000 Rupiah, o poco più di $ 30 USD. Anche se puoi anche prendere l’autobus, un taxi è probabilmente il modo migliore per andare se ci sono solo un paio di ospiti nella tua festa. In alcuni casi, potresti essere in grado di prendere il trasporto fornito dal tuo hotel. Al ritorno dal tempio, potrebbe essere possibile negoziare un prezzo inferiore al normale. Il prezzo per un taxi può arrivare a $ 8 USD.
L’escursione Borobudur – Prambanan in un giorno è un classico per chi ha pochi giorni per visitare la zona. Prambanan si trova a una ventina di chilometri a nord est da Yogyakarta, circa 40 minuti di percorrenza. Borobudur, invece, si trova a 60 chilometri circa a nord per un’ora abbondante di percorrenza. Abbiamo speso 700,000 rupie, che corrispondono a circa 40€, in due esclusi i biglietti di ingresso ai templi. Il driver ci ha portati da Yogyakarta a Borobudur, da Borobudur a Prambanan e da lì ci ha anche fatto fare un bel giro nei dintorni, tra i campi e le piccole attività del luogo
Il solo pensiero di essere nel tempio buddhista più grande al mondo fa venire i brividi. Il Borobudur è una presenza allo stesso tempo imponente e leggera, non saprei come descrivere il suo essere così grande seppur così “discreto”. Parliamo di un’area di 123 metri x 123 metri, un vero e proprio colosso che per le dimensioni viene paragonato ad altri monumenti come le piramidi di Giza.
Ma quello che più mi ha toccato il cuore è il suo essere immerso in una natura meravigliosa, verdissima a abbracciata in lontananza da una catena montuosa che sembra disegnare una cartolina.
Costruito nell’800 d.C. dalla dinastia Syailendra, il tempio è poi caduto a breve nell’oblio. Prima per la “conversione” induista del Paese, poi perché sepolto dalle ceneri di un vulcano, proprio come accadde a Pompei! Cosa deve essere stato per i ricercatori, nel 1815, ritrovare questa “montagna di pietra” sommersa nella giungla?! 2672 pannelli a rilievo, 504 statue di Buddha… tutto incastrato come se fosse una costruzione di lego, senza cemento né malta.
Nel 1970 il complesso è stato preso in carico dal governo indonesiano e dall’UNESCO che hanno dato il via a un restauro durato otto anni.
Quanto costa l’ingresso al solo Borobudur? Uno sproposito se pensiamo al potere d’acquisto della rupia indonesiana: 450mila rupie che corrispondono a circa 25€. Se però questo consente di tenere il sito pulito e in decoro, dico che va bene così. A onor del vero non ricordo se esistano prezzi diversi nei diversi momenti della giornata; con il tour dell’alba è compresa anche una piccola colazione per quando si scende dal tempio.
Sarebbe sciocco partire dall’Indonesia senza portare con te stoffe, abiti o tovaglie! Il paese è noto per il batik, celebre tecnica di stampa su tessuto, oltre che per molte altre tecniche. Durante il tuo tour in Indonesia vedrai che ogni gruppo etnico sviluppa le sue proprie tradizioni artistiche, cosa incoraggiata dal governo.
PRAMBANAN
Nel biglietto d’ingresso è compresa una bibita e/o un’acqua, usufruitene appena entrati, perché poi non sarà più possibile raggiungere il bar. Considerato il più bel tempio induista dell’Indonesia, è di poco più “giovane” di Borobudur, e seppur meno “scenografico” è altrettanto meritevole di una visita. E anzi, trovo che visitare i due templi uno dopo l’altro renda ancora più interessante la lettura.
La sagoma che si staglia da lontano è diversa: un grande massiccio quello del Borobudur, una presenza “diffusa” invece quella di Prambanan, che si estende su un terreno di 40 ettari. Il tempiù più grande è comunque alto 47 metri, non una sciocchezza, e lo vedrete anche da lontano. Il tempio principale è quello di Shiva, mentre ai lati si innalzano i templi dedicati a Brahma e Wisnh. Leggere questo grande complesso non è facile, io mi sono fatta guidare da due deliziose ragazzine indonesiane, non mi è chiaro se mandate dalla scuola (ma credo di sì) con l’intento di far praticare loro l’uso della lingua inglese, offrendosi come guide gratuite per i turisti. Ecco, diciamo che serve loro molta pratica di inglese e che ho capito davvero poco, ma era impossibile non innamorarsi di quelle creature!
Il suo destino fu del tutto simile a quello di Borobudur: dimenticato per secoli, è stato riscoperto nel 1733 e dichiarato patrimonio UNESCO nel 1991.