
Come arrivare alle piramidi
Un’opzione molta comoda, facile, veloce e non onerosa è quella di utilizzare un taxi, ma evitatelo se siete donne e viaggiate da sole. Potete se no optare per un bus, usando il trasporto pubblico. Ogni 20 minuti ne parte uno dall’aeroporto, si ferma nei pressi del Museo Egizio e poi prosegue fino alle Piramidi. Il biglietto costa circa 2,00 Sterline Egiziane (circa 0,20 Euro).
Il periodo migliore per visitare il sito è da ottobre a maggio. Considerate che si tratta di alta stagione turistica, quindi sappiatevi regolare. Si può accedere alle Grandi Piramidi tutti i giorni, dalle 8:00 alle 17:00. Verificate, ovviamente, la presenza di particolari orari di chiusura stagionale. L’ingresso costa circa 100 sterline egiziane (EGP), più o meno 10 Euro. Il numero di visitatori giornaliero è limitato. Non ci sono costi aggiuntivi oltre alla Piramide di Chefren, che prevede un supplemento di 20 EGP per l’ingresso e di 10 EGP per la tassa sulla fotocamera. Se non volete pagare gli extra per la Piramide di Chefren, è possibile visitare una sola delle Piramidi.
La Necropoli di Giza
Non ci crederete mai, ma un complesso di tale unicità, bellezza ed imponenza si trova a soli 8km dalla città. La punta delle piramidi s’intravede persino dalla strada, avvicinandosi in bus al sito archeologico! La Necropoli di Giza si estende su un altopiano di 2.000 mq ed è famosa per le sue grandi Piramidi. Esse rappresentano il più grande complesso megalitico del pianeta e sono l’unica delle sette meraviglie del mondo antico ancora in piedi.
Le Piramidi di Giza sono tre Piramidi; la Piramide di Cheope, la Piramide di Chefren e la Piramide di Micerino.
La prima è la maggiore per dimensioni, nota anche col nome di Khufu, la seconda è nota come “piramide” Medea, o Khafraa. La Piramide di Micerino è la più piccola ed e’ nota come “Mankhara”. Le piramidi furono costruite come tombe per i Re egizi defunti.

Piramide di Cheope
La Piramide di Khufu a Giza è una delle Sette Meraviglie del mondo Antico oggi ancora presente. A suo figlio Chefren e Micerino, vengono attribuiti la realizzazione delle altre due piramidi di Giza, ma nessuna di queste ha le stesse imponenti dimensioni della grande Piramide di Cheope, completata intorno al 2560 a. C. e alta originariamente 481 piedi (oggi ridotti a 455 a causa della rimozione di elementi architetturali esterni). Khufu, conosciuto anche col nome greco di Cheope, fu il secondo faraone della quarta dinastia dell’Antico Egitto durante l’epoca dell’Antico Regno. La quarta dinastia è considerata un’ età d’oro per l’Antico Regno, principalmente per via delle gigantesche dimensioni e per la fattura delle piramidi costruite in questo periodo. A partire dalla costruzione delle piramidi del padre di Cheope, Sneferu, realizzate a Dahshur, le piramidi della quarta dinastia presentano di fatto maggiori dimensioni e un aspetto più curato rispetto alle altre edificate in epoca anteriore e successiva.
Piramide di Chefren
La seconda piramide per dimensioni a
Giza e nell’ intero Egitto fu costruita in onore di Khafre, il terzo faraone
della quarta dinastia durante il periodo dell’Antico Regno, attorno al 2540
a.C.
Khafre, noto anche col nome greco di Chefren, era il figlio di Cheope e nipote
di Sneferu, un altro nome fondamentale nell’architettura dell’Antico Egitto.
Chefren visse durante l’età d’oro dell’Antico Regno. Le piramidi realizzate da
lui e dalla sua famiglia furono le più maestose nella storia d’Egitto, e una
delle più grandi conquiste della storia dell’umanità.
A suo padre, Khufu, viene attribuito un disegno più affinato delle piramidi e la costruzione delle più grandiose mai costruite nel mondo antico.
La piramide di Chefren risulta più piccola e priva di alcuni dei pregiati lavori in pietra con cui era ornata la piramide di Sneferu, il che lascia supporre qualche primo segno di declino nell’epoca della quarta dinastia. Comunque, Chefren realizzò degli ampliamenti significativi per la Necropoli di Giza, tra questi gli si attribuisce altresì la gigantesca statua della Grande Sfinge, famosa almeno quanto le piramidi, come presidio al sito funerario di Giza. La statua è situata nei pressi della Valle dei Templi, in relazione con la Piramide di Chefren e una grande statua del faraone, rinvenuta grazie ad alcuni scavi archeologici nelle vicinanze della Sfinge

Piramide di Micerino
La terza e più piccola delle grandi
piramidi di Giza è attribuita al faraone Menkaure (Micerino, in greco). Si
pensa che tale struttura sia stata completata alla fine del ventiseiesimo
secolo a.C.
Menkaure, come gli altri faraoni responsabili della realizzazione delle altre
piramidi di Giza, governò l’Egitto durante la quarta dinastia, nel periodo
dell’Antico Regno. Si ritiene che Micerino sia stato il successore di Khafre, a
cui si deve la seconda piramide e la Grande Sfinge, anche se altri resoconti
confutano le prove archeologiche che sostengono questa teoria.
La piramide aveva un’ altezza originale di 215 piedi, oggi ridotti a 204 per la rimozione di alcuni elementi strutturali. La sezione inferiore della piramide è rivestita in granito rosa, mentre la sezione superiore è in pietra calcarea di Tura come altre piramidi presenti a Giza e altri siti.
Gli archeologi ritengono che la piramide non sia stata mai completata perchè parte del restante rivestimento in granito alla base della struttura non è stato ultimato. Sulla facciata settentrionale della piramide si trova una profonda incisione. Tale segno è attribuito al sovrano ottomano Al Aziz ben Yusef, che governò l’Egitto durante il 12esimo secolo, e che ordinò la demolizione della piramide per reimpiegare i suoi blocchi in altre opere. L’opera di demolizione cominciò con la piramide di Micerino, ma fu impossibile portare a termine il compito. Dopo otto mesi di lavoro, si riuscì solo a creare la crepa attualmente visibile.

La Sfinge | Volto Umano e Corpo di Leone
Questo tema statuario è apparso in Egitto per la prima volta durante il periodo della 4° dinastia del Medio Regno. Il primo re a cui venne dedicato fu Djetef Ra, successore di Cheope. Il significato del nome « sfinge » sarebbe da ricondurre al termine greco a sua volta indicante l’antico nome egiziano “Ssp Ankh”, ovvero immagine vivente, riferendosi al re e al suo potere fisico e mentale, rappresentati rispettivamente da una testa umana su un corpo di leone.
Durante l’epoca della 4° dinastia le statue raffiguranti la sfinge erano considerate guardiani dei luoghi funebri, mentre le sfingi in versione reale erano poste a protezione delle vie di collegamento tra i vari templi, come si può osservare presso il tempio di Karnak e presso quello dedicato al dio Ptahand nell’antica Menfi.
Per quanto riguarda le statue femminili, sin dalla seconda metà della 12° dinastia, la maggior parte delle regine e principesse vollero una sfinge a loro dedicata. La più celebre fino ad oggi è la statua della regina Nefertiti, scoperta nella parte orientale del complesso di Karnak, nelle vicinanze del tempio dedicato al dio Aton.
La Sfinge è una statua di volto umano e corpo di leone costruita da Chefren,
uno dei sovrani della IV dinastia. La Sfinge fa parte della necropoli di Giza.
E’ lunga 73,5 metri, alta 20,22 metri e larga 6 metri (la testa misura 4
metri).
Le sfingi continuarono ad essere forgiate fino al periodo greco-romano e molti imperatori vollero delle sfingi a loro dedicate, le quali avrebbero poi raggiunto Roma e decorato città e palazzi dell’impero.

Cosa vedere/fare
L’atmosfera è indubbiamente particolare a Giza: una forte energia viene percepita camminando tra le celebri e spettacolari costruzioni, ormai parte dell’immaginario collettivo. Il complesso è visitabile anche dall’interno: strettisimi e ripidissimi cunicoli conducono fino al centro della tomba sede protettiva originale del sarcofago del faraone insieme alle sue ricchezze. Ora, per ovvi motivi, non resta più nulla, ma vale comunque la pena curiosare, nonostante il caldo. Non lasciatevi sfuggire la vista mozzafiato dal punto panoramico sopraelevato: da qui potrete scattare splendide fotografie alle tre piramidi tutte insieme. Ovviamente non dimenticatevi della Sfinge, proprio di fronte alla piramide di Cheope, a circa 350 m, ed intenta a fare la guardia alla tomba di Chefren. Probabilmente più piccola di ciò che la maggior parte di noi immagina, è comunque uno spettacolo unico! Il consiglio è quello di visitare il sito archeologico con una guida, attraverso un’escursione organizzata. In questo modo vi verranno fornite le giuste spiegazioni e sarete accompagnati da personale preparato. Il prezzo si aggira intorno ai 30 euro. Sia che scegliate di visitarle durante il giorno o in un tour notturno illuminato, le Piramidi vi toglieranno il fiato!

Moschea di Muhammad Ali o Moschea di Alabastro
La Moschea di Muhammad Ali o Moschea di Alabastro venne fatta costruire da Muhammad Ali Pasha, fra il 1830 ed il 1848, in memoria di Tusun Pasha, suo figlio maggiore morto nel 1816. Situata sulla sommità della Cittadella, l’edificio ottomano è il più grande mai costruito nella prima metà del XIX secolo. Grazie alla silhouette a doppio minareto, è il luogo che, avvicinandosi alla città, risulta visibile con maggiore facilità.
Il vecchio Cairo o Quartiere Copto è la zona antica della città, baluardo della cristianità egiziana. L’area de Il Cairo antico include anche l’estremità meridionale dell’isola di Roda, dove si trova il Nilometro, usato fin dai tempi dei faraoni per misurare il livello del fiume e prevedere le sue inondazioni. L’area di questa zona è racchiusa all’interno delle mura della fortezza romana di Babilonia, del III secolo d.C., ed è un’area di tranquilli vicoli e di antichi luoghi sacri. Il Quartiere Copto de Il Cairo è il luogo dove vivevano i cristiani ortodossi quando gli arabi conquistarono l’Egitto. Si dice che sia stato anche il quartiere in cui vissero Maria, Giuseppe e Gesù durante il loro esilio nella capitale egiziana.


Vivere nella città dei morti al Cairo
Il cimitero musulmano del Cairo (Al-Qarāfa), costruito a partire dalla conquista islamica dell’Egitto nel 642 dC e ancora oggi in uso, è il più antico dell’intero Paese. A partire dalla metà del secolo scorso, con la crescita esponenziale della popolazione della capitale (che conta oggi oltre 9 milioni di abitanti e circa 15 milioni nell’area metropolitana), per via delle difficoltà nel trovare abitazioni a prezzi accessibili, un numero progressivamente più alto di persone ha iniziato a stabilirvisi, abitandone gli spazi, trasformati illegalmente in dimore permanenti o sedi di attività lavorative.
Si è così venuta a creare quella che viene chiamata la “Città dei morti”, una vera a propria cittadina dove la vita quotidiana dei viventi si dispiega accanto alle spoglie dei defunti. Numerose famiglie che hanno perso la loro casa a causa del terremoto, nel 1992, si sono trasferite qui, andando ad abitare nella tomba di famiglia. Esteso su una superficie di circa 10 chilometri, è suddiviso in quartieri. Le stime su quante persone abitino oggi al suo interno non sono univoche: si parla di un numero tra il mezzo milione e il milione. Secondo l’organizzazione non governativa di beneficenza “Who Loves Egypt”, in tutto il Paese sono circa sei milioni le persone che vivono all’interno di cimiteri.
l-Qarafa è il cimitero più antico del Medio Oriente, una città dentro la città in cui vivi e morti abitano insieme in un vero e proprio agglomerato urbanistico, con edifici sia pubblici che privati. Il macabro appellativo “Città dei morti” evoca spettrali immagini di luoghi abbandonati. Invece, qui, le tombe servono ai bambini per rincorrersi, agli attori di un piccolo teatro ambulante per allestire il loro spettacolo, alle madri per stenderci i panni. La necropoli musulmana “ospita” oggi oltre un milione di persone.
Le sepolture nel terreno sono ora adibite alla coltivazione di ortaggi e i cenotafi – costruzioni tombali sporgenti dal terreno – vengono utilizzati come piani di cottura o giardini pensili. “Per il governo, siamo già morti anche noi”, dicono alcuni abitanti. La situazione attuale, sebbene non tollerata dal governo egiziano, viene comunque accettata e considerata un dato di fatto difficilmente modificabile: sfrattare chi ci abita priverebbe troppa gente della casa.
In un Paese come l’Egitto, dove secondo Der Spiegel il 40 percento della popolazione vive con meno di 1 euro e 50 al giorno, abitare in una delle numerose baraccopoli del Cairo è diventato addirittura un lusso per molte persone. All’inizio c’erano solo i guardiani dei mausolei, che con il permesso della famiglia, curavano le tombe in loro assenza in cambio di alloggio. Lentamente, in tanti si sono trasferiti qui, chi per la crisi e chi perché aveva perso la casa nel terremoto del 1992.

Mercato di Khan El Khalili
Come arrivare
Khan El Khalili si
trova nel cuore della città ed è quindi facile arrivarci anche con i mezzi
pubblici. In metropolitana basta raggiungere la stazione di Ataba che si trova
vicino e quindi prendere un taxi o un micro-bus.
C’è anche un autobus dalla stazione di Ramses o da piazza Tahrir.
Se prendete un taxi dite al tassista “Midan Hussein” e non Khan el Khalili se non volete che automaticamente vi gonfi il prezzo. Il taxi vi lascerà direttamente davanti alla Moschea di El Azhar e da li vedrete piazza Hussein, dietro cui si trova Khan El Khalili.
Nessuna visita al Cairo sarebbe completa senza un giro a Khan Al-Khalili. Questo colorato, rumoroso, affollato ed eccitante mercato offre ogni genere di articoli e scintillante chincaglieria. Potrete trovare i tipici articoli per turisti ma non fatevi distrarre per concentrarvi su acquisti piu raffinati su articoli che vi possono ugualmente trovare. Nel mercato delle spezie adiacente potrete acquistare erbe di ogni tipo.
Il mercato dei profumi è traboccante di infinite miscele di essenze e oli essenziali. Inoltrandovi verso la parte centrale, troverete venditori d’oro, di tessuti, di tappeti e di tutto ciò che potreste desiderare. Se non trovate quello che state cercando, non esitate a chiedere agli stessi commercianti, perche’ è molto probabile che loro sappiano dove potrete trovarlo. Anche se non siete in vena di acquisti Vi suggeriamo di fare comunque una passeggiata nei tortuosi vicoli di questo quartiere labirintico, sicuramente troverete qualcosa che attirerà la vostra attenzione.
Questo mercato risale al 14esimo secolo, quando l’emiro Dajaharks Al-Khalili fece costruire il complesso commerciale sul sito della tomba di Za’afran, il tradizionale luogo di sepoltura dei regnanti Fatimidi in Egitto. Questa struttura era parte di un processo di ricostruzione intrapreso dal Sultano Barquq (1382-1399) per aiutare la città nel recupero dalla devastazione causata dalla Morte Nera durante il 13esimo e 14esimo secolo. Oggi il mercato si è modernizzato significativamente, ma ci sono ancora delle parti che mostrano l’originale stile architettonico di epoca mamelucca, caratterizzato da portali ad arco e soffiti dalle ampie volte. Il mercato comprende numerosi ristoranti e cafè in cui potrete trascorrere una pausa dalle Vostre compere. Al Fishawy è il piu’ antico cafè del Cairo, ornato di enormi specchi e mobili antichi. L’autore premio Nobel Naguib Mahfouz era solito frequentare questo luogo. Un esclusivo ristorante presente all’interno del mercato porta il suo nome. Khan el Khalili è situato a fianco di Midan Hussein, piazza di fronte all’omonima moschea, che ospita numerosi negozi e ristoranti.

DOPO LA VISITA DEL MERCATO PRENDERE METRO ARANCIONE AD ATABA E SCENDERE A SADAT (DIREZIONE EL MOUNIB)

Museo Egizio e Piazza Tahrir
Centinaia di migliaia di reperti rendono questo museo la più completa collezione di opere dell’Antico Egitto del mondo. Gli oggetti in mostra sono 136.000 e molte altre centinaia di migliaia sono conservati nei suoi magazzini.
Se siete a Il Cairo non potete esimervi dal visitarlo! Nonostante la sua ricchezza, si presenta come un modesto edificio. Si trova poco distante da piazza Tahrir dove, passando, potrete fermarvi a scattare una foto. La famosa piazza, teatro di svariate proteste e manifestazioni, ha al suo centro una larga ed affollata rotonda. In essa si apre l’ingresso alla fermata Sadat della metropolitana. Sul lato nord-est vi è una statua d’età ottomana, e oltre la moschea di ʿOmar Makram.
Cosa vedere/fare
I pezzi di maggior pregio all’interno del Museo Egizio sono rappresentati dalla collezione dei reperti trovati nella tomba di Tutankhamon, rinvenuta intatta nella Valle dei Re dall’archeologo inglese Howard Carter, nel 1923. La “sala delle mummie“, che ne contiene 27 reali di epoca antica, venne chiusa al pubblico nel 1981 e poi riaperta nel 1985 con una selezione di mummie di re e regine del Nuovo Regno di cui è, però, visibile solamente il volto. Sicuramente un’intera giornata non sarebbe abbastanza per ammirare ogni opera esposta, ma potrete comunque fare una buona visita dedicando delle ore a gironzolare tra le teche ripiene di reperti fino a raggiungere le stanze di Tutankhamon, colme di ori, gioielli e maschere luccicanti. Un’opulenza che vi lascerà di stucco, senza fiato e con gli occhi ricolmi di magnificenza!
Come arrivare
Ogni 20 minuti parte un autobus dall’aeroporto della capitale e si ferma nei pressi del Museo Egizio. Il modo più rapido per raggiungere il museo è quello di usare la metropolitana e arrivare alla stazione di Sadat e poi seguire le indicazioni presenti.
Informazioni utili
Meglio arrivare presto al museo perché intorno all’ora di pranzo diventa molto affollato.Il Museo Egizio apre alle 9 di mattina e l’entrata costa circa 8 Euro.
La Torre de Il Cairo, la Moschea di Alabastro e il Quartiere Copto

La Torre de Il Cairo misura 187 m e per dieci anni è stata la struttura più alta del continente africano, poi superata dalla Hillbrow Tower in Sudafrica. È il monumento più famoso dell’Egitto dopo le piramidi di Giza. Si trova nel quartiere Zamalek, nell’isola di Gezira sul fiume Nilo, vicino al centro della capitale.
Cosa vedere/fare
Vale la pena salire
fino in cima alla Torre de Il Cairo (c’è l’ascensore) per immortalare lo spettacolare panorama
sulla città con tanto di Nilo che scorre al di sotto. La sua struttura a
traliccio metallico, che ricorda un fiore di loto, rende omaggio all’Antico
Egitto. Una particolarità che troverete quassù è il suo ristorante, situato più o meno a
tre quarti della sua altezza. Non è tanto famoso per i suoi piatti e nemmeno
per le sue pareti trasparenti, bensì per una curiosa caratteristica: ruota. Ebbene si! Il
ristorante è dotato di un sistema di rotazione che permette di godere di una
vista a 360° anche mentre si è seduti a tavola a mangiare! Si chiama The Revolving Restaurant.
La Moschea di Muhammad Alì venne realizzata in alabastro e
ricorda molto la moschea di Santa Sofia ad Istanbul. È così bella e ricca di
dettagli che ogni angolo meriterebbe uno scatto fotografico. All’interno,
l’area della preghiera è semplicemetne meravigliosa: soffitti minuziosamente
dipinti e pavimento completamente rivestito da tappeti rossi, il tutto
illuminato da luccicanti lampadari di varie dimensioni in mezzo ai quali ne
troneggia uno di ben 2 tonnellate.
Al Quartiere Copto potrete dedicare il tempo che vi rimane. Se ve ne resta
poco, potrete solo fare un rapido tour in questo baluardo cristiano, nel bel
mezzo de Il Cairo antico, passeggiando per i suoi vicoletti e le sue stradine strette. Se, invece, vi resta
ancora del tempo, soffermatevi ad ammirare anche i suoi edifici senza
tralasciare la Chiesa della Vergine Maria e il Convento di San Giorgio, santo molto amato
nella città. La Chiesa della Vergine Maria viene comunemente chiamata La
Sospesa poiché sembra letteralmente poggiare su due torri romane. Probabilmente
eretta nel IX secolo, non è quindi la più antica del quartiere, ma è senza
dubbio la più bella.
Aperitivo all’InterContinental Cairo Semiramis
Arrivati al Semiramis hotel
sarete colpiti dall’opulenza, mai troppo ostentata, dell’edificio, un vero e
proprio grattacielo a pochi metri dal Nilo e dal Museo Egizio del Cairo.
Dopo i controlli della sicurezza, ossia
passaggio al metal detector delle valigie, entrerete in una hall immensa dove è
possibile ricevere tutte le informazioni necessarie al soggiorno al desk della
reception, sorseggiare qualcosa nei due bar oppure dedicarsi allo shooping
nella galleria di negozi. Sul terrazzo troverete un solarium e una stupenda piscina
ad attendervi dove è possibile pranzare all’aperto scegliendo tra le specialità
offerte del bistrot ( il club sandwich è qualcosa di spettacolare ) o riposare
mollemente ai bordi della vasca.
Le camere, dotate di un doppio letto
matrimoniale, sono spaziose e arredate all’occidentale, forse il troppo
“british-style” inquina l’atmosfera “moresca”, ma basta
uscire sul balcone per immergersi nella bellissima vista del fiume Nilo e
l’intera città.
La colazione avrete a disposizione un ricco
buffet in grado di soddisfare anche i palati più esigenti. Il ristorante o per
meglio dire, i cinque diversi spazi per il dining, sono ubicati tra la lobby,
il secondo e il terzo piano ed offrono differenti menu basati su ricette
italiane, locali, mitteleuropee e asiatica. Infine per un completo relax è
possibile accedere alla SPA.
Per la visita della città chiedete al concierge
che sicuramente saprà indicarvi una guida accreditata e affidabile, in quanto
l’utilizzo dei taxi pubblici non è propriamente raccomandato.
La piana delle Piramidi, il mercatino di Khan
El-Khalili, la città dei morti sono attrazioni turistiche raggiungibili in auto
con meno di mezz’ora di guida ( dipende dal traffico e dall’orario) mentre il
Museo Egizio dista circa 10 minuti a piedi dall’hotel e vi assicuro che vedere
dal vivo la camera dei tesori di Tutankhamon è una esperienza indimenticabile.
solo una precauzione… dopo una certa… non andate per strada a cercare un taxi per tornare in aereoporto… fatevelo chiamare dal portiere o dalla sicurezza… ogni hotel o ristorante fuori ha una persona di servizio… pagherete un pochino di più perchè si farà poi dare la mancia… ma sarete più sicure.